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Il nostro Paese ha bisogno di molta più sostanza, in quanto l’appartenenza non basta più, perché è stata spesa abbondantemente negli ultimi vent’anni senza risultati costruttivi di valenza importante.

I soggetti della rappresentanza, tra cui la FAP Acli, non possono perdere la fiducia nel futuro, ma debbono attrezzarsi adeguatamente per un ampio protagonismo che metta al centro la dignità della persona.

La FAP Acli sceglie l’ottica dei territori, cioè la soglia di attenzione e di proposta progettuale, oltre che di rappresentanza e quindi dovrà avere ben chiaro il riferimento alla popolazione adulta ed anziana dei territori che sono stati, da sempre, il punto di forza e la ricchezza del nostro Movimento associativo.

Questo andare verso un nuovo sindacalismo è motivo di grande soddisfazione, ma esige l’assunzione di grande responsabilità. Fare sindacato è sempre stato un impegno serio ed esigente fin dalle origini delle ACLI e lo è oggi più che mai, dovendo essere il nucleo centrale della FAP che desidera impegnarsi nella tutela e nella rappresentanza delle persone anziane e pensionate.

La qualità, la quantità e l’impegno sociale e sindacale che la FAP Acli riuscirà a mettere in campo, rappresenteranno il metro di misura della sua rappresentatività ed in prospettiva della sua consistenza e credibilità iniziando dal rapporto con gli altri sindacati dei pensionati, dai tavoli decisionali istituzionali ed al confronto con le forze del volontariato e del privato sociale.

Fatta questa premessa, è opportuno elencare i punti cardine dell’intera attività della FAP Acli:

  1. Definizione di precise politiche sociali e culturali dell’attività che riguarda la terza e la quarta età. E’ evidente che le priorità e le migliori energie debbano essere indirizzate verso i temi legati alla previdenza in particolare all’aspetto del sanitario e del socio-assistenziale, senza trascurare le attività e le iniziative sul fronte dell’aggregazione dei soci: la cultura, la formazione e l’informazione, l’attività fisico motoria ed un sano utilizzo del turismo sociale e del tempo libero.

  2. Rispetto della rappresentanza democratica e delle espressività territoriali per non condizionare il desiderio dei soci che è il vero motore dell’ulteriore sviluppo della FAP Acli.

  3. Democrazia, partecipazione e formazione: sono le parole chiave che debbono guidare il percorso della nostra Federazione che vuole proporre un impegno fattivo per portare uno specifico contributo al “bene comune”. Quindi la FAP assieme alle ACLI vuole essere protagonista del cambiamento in una ottica di welfare generativo e sussidiario attraverso nuove forme di mutualismo. Riassumendo, i titoli degli impegni più importanti sono: Previdenza, Fiscalità, Salute, Famiglia e Democrazia. Vista l’importanza dei temi citati e la loro complessità è assolutamente necessario attivare un percorso di lavoro corale che coinvolga le competenze e le professionalità già esistenti nell’intero sistema ACLI. Solo in questo modo potremo essere veramente propositivi per la categoria che rappresentiamo e vincenti nel contributo alla società.

  4. Qualche orientamento sulle politiche assistenziali:

  • Revisione del sistema delle invalidità civili e delle indennità di accompagnamento.

  • Politiche di assistenza agli anziani non autosufficienti.

  • Costruzione di un modello nuovo sul versante sanitario che mantenga obiettivi di alta qualità.

  • Tutela della categoria nei confronti degli Enti locali che definiscono la tassazione e le tariffe dei servizi locali.

  • La promozione della libera iniziativa degli anziani attraverso forme di autorganizzazione, associative, di sviluppo, di iniziative sociali, sportive culturali, cercando di sviluppare l’impegno degli anziani “più giovani” capaci di dare sviluppo e continuità ad iniziative associative.

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I pensionati

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